tauromachia.

 

 

Ha un’origine antichissima che tocca anche il leggendario Minotauro, divoratore di umani nell’antica Creta, ‘Re-Toro’ furioso dalla testa esagonale di bestia, incapace di pensiero e rinchiuso nel famoso Labirinto.

Difficilmente tuttavia la rappresentazione - persino mentale e immaginifica – di una ‘Plaza de Toros’ può giustificare la modalità primaria della ‘tauromachia’ quale ‘legge’ del moto umano, o inconscio, essendo piuttosto un prodotto della Storia delle culture, dove l’altro già entra degradato a orpello di scena, il Toro appunto.

In Arte, Picasso ne fa la sua coscienziosa e manieristica persecuzione perché nelle sembianze minacciose e/o minacciate di quella ‘testa-senza-pensiero’ mette di volta in volta la sua stessa testa, oppure quella della Donna, o quella della Vittima[1]. Ma per il suo predecessore Goya l’oscura ambiguità della demenza, che perfettamente descrive negli orrori delle guerre[2] così come nel riso di bambini feroci, lungi dal consentirgli un rifugio sicuro, passa invece a rischiosissima e fluida ‘comfort-zone’.

Di questa operazione culturalmente indotta – il degrado sotto minaccia di rimozione – si sa tuttora poco, sebbene sia un’operazione che si sposta agevolmente così nell’individuo come nella Storia, e senza temere confini di sorta.

 

Marina Bilotta Membretti, Cernusco sul Naviglio 13 aprile 2024

 

In foto: la più antica ‘Plaza de Toros’ di Spagna a Ronda, splendida cittadina dell’Andalusia, fondata dai Celti in posizione strategica nel VI sec. a.C., e con intatta la struttura araba dell’XI sec.d.C. Dal 2011 le ‘corride’ in Spagna son state legalmente abolite.

 

 

[1] Pablo Picasso (1881-1973): 'Il bacio' (1925), ‘Donna piangente’ (1937), ‘Guernica’ (1937).

[2] Francisco Goya (1746-1828): Serie dei ‘Giochi di bambini’ per la Reale Manifattura degli Arazzi di Santa Barbara (1786-1791), ‘Capricci’ (1799), ‘Disastri della guerra’ (1810-1820). Su Goya si è da poco conclusa a Milano la bella mostra ‘Goya. La ribellione della ragione‘, al Palazzo Reale (31 ottobre 2023 – 3 marzo 2024). Interessante è anche la graphic-novel di Otto Gabos ‘Francisco Goya. La tentazione dell’abisso‘ (2023).